I Metallica fanno la loro apparizione in un episodio di Stranger Things 4 con Master of Puppets: svelato un curioso retroscena.
Stranger Things si conferma una delle serie più legate al mondo della musica. Anche la seconda parte della quarta stagione, resa disponibile su Netflix dal 1° luglio, può infatti vantare un’attenzione certosina alla colonna sonora, con canzoni che diventano veri e propri cardini di alcune scene, con risultati che si possono solo prevedere. Ricordiamo tutti infatti come dal mese di maggio Running Up That Hill di Kate Bush abbia riacquistato nuova vita grazie alla serie, tornata in vetta alle classifiche di tutto il mondo e ridando popolarità alla grande artista inglese. Stavolta a beneficiare della serie potrebbero però essere i Metallica, una band che di popolarità ne gode già a palate, grazie alla presenza di Master of Puppets in un momento clou dell’ultimo episodio.
I Metallica in Stranger Things 4
A dare alla band californiana la possibilità di apparire all’interno della serie è uno dei momenti salienti del nono capitolo della stagione, quello incentrato sulla figura di Eddie Munson. Il ragazzo, un personaggio ispirato al mondo della musica metal, per salvare i suoi amici deve creare un diversivo suonando la chitarra. E la scelta ricade su un brano ben preciso: Master of Puppets.
Una scelta più che azzeccata, che regala la giusta carica a una delle scene più apprezzate di questa quarta stagione e che potrebbe dare anche nuova linfa vitale a un grande classico della storia del metal. Ma a rendere ancora più curiosa questa presenza è stato un retroscena raccontato da Robert Trujillo, dal 2003 bassista dei Metallica. Dietro alla Master of Puppets di Stranger Things c’è anche lo zampino di un artista a lui molto caro.
Il segreto di Master of Puppets in Stranger Things
Stando a quanto svelato da Trujillo, dietro l’esecuzione del brano ci sarebbe l’aiuto di Ty, il suo 17enne figlio, erede di Robert in tutto e per tutto. Suona infatti il basso ed è membro di una band giovane ma di grande talento. Un piccolo dettaglio che rende ancora più interessante questa scelta comunque più che azzeccata, considerando il risultato finale.
Di seguito un video dell’assolo di Eddie Munson: